RICORSI ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO
Corte Europea dei diritti dell'uomo cos’è
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo è un tribunale internazionale con sede a Strasburgo. La Corte EDU è costituita da un numero di giudici pari a quello dei paesi membri. E' un organo del Consiglio d'Europa con sede a Strasburgo e si prefigge di garantire l'effettiva tutela dei diritti fondamentali dell'uomo all'interno dei Paesi Membri.
La Convenzione Europea costituisce un cataolgo di diritti che sono stati riconosciuti dall'Unione Europea come pilastro fondamentale, in quanto inseriti nel Trattato dell'Unione Europea (TUE) e trasfusi nella Carta di Nizza che si sostanzia in una sorta di Costituzione del Diritto dell'Unione Europea.Corte di Giustizia dell'Unione Europea (ECJ) e Corte Europea dei diritti dell'Uomo (ECHR) sono due entità distinte, con sede in luoghi diversi, la prima in Lussemburgo e la seconda a Strasburgo, con funzioni diverse, ma tra le quali tuttavia vi è un costante e sempre maggiore dialogo, atteso peraltro che anche il sistema dell'Unione Europea dovrebbe formalmente aderire alla Convenzione Europea (vi sono negoziati in corso, anche se il procedimento di adesione non è certo immediato).
La Corte Europea dei diritti dell'Uomo (Cedu) come funziona
La Corte europea dei diritti dell’uomo (Corte EDU) viene istituita nel 1959 dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) del 1950.Il ricorso alla CEDU può essere presentato anche da un singolo individuo, purchè si trovi in uno dei paesi membri del Consiglio d'Europa, e viene promosso contro uno Stato membro del Consiglio d'Europa.
Il termine per la presentazione del ricorso è, dal 1 febbraio 2022, quello di 4 mesi dalla decisione interna definitiva (prima era di sei mesi dalla decisione definitiva interna), emessa dal Giudice di ultima istanza (per l'Italia, Corte di Cassazione o Consiglio di Stato). Benchè il ricorso possa essere inoltrato individualmente da un singolo, i criteri per la ricevibilità del medesimo sono piuttosto severi e stringenti: essi si sostanziano soprattutto nell'attenta e scrupolosa complazione di un formulario standard che dev'essere, a pena di irricevibilità, compilato in tutte le sue parti in maniera corretta ed esaustiva.
Dal 01 gennaio 2016 sono state introdotte alcune modifiche che attengono all'art. 47 del Regolamento. Le modifiche si riferiscono ai casi in cui il ricorrente sia una persona giuridica o si faccia rappresentare da un soggetto diverso da un avvocato. Nel primo caso, si dovrà dimostrare che il soggetto che rappresenta la persona giuridica abbia gli effettivi poteri di rappresentanza di questa; nel secondo caso, sarà necessario che l'originale del ricorso venga sottoscritto anche dal soggetto rappresentante, nella sezione procura.
La Corte non esamina i ricorsi che siano incompleti o privi dei requisiti di registrazione dettati proprio dall'articolo 47 del Regolamento, dichiarandoli semplicemente irricevibili. Con la conseguenza che un ricorso non registrato non è esaminato e, qualora siano scaduti i 4 mesi (così per tutte le pronunce rese dal 1 febbraio 2022 in avanti, prima erano 6 mesi, vedasi paragrafo successivo per precisazioni) previsti per ricorrere al Giudice europeo, esso non può nemmeno essere riproposto. Per tale ragione, il primo scoglio che un’iniziativa alla Corte europea deve superare è proprio quello della registrazione del ricorso, che si può ritenere superato quando la cancelleria della Corte invia una lettera di registrazione con le etichette con codici a barre da applicare a tutte le successive comunicazione con la Corte stessa. Inoltre, dal 01 gennaio 2016 è necessario utilizzare un nuovo fomulario. I ricorsi introdotti con il precedente formulario sono destinati ad essere dichiarati irricevibili.
La Corte si divide in cinque sezioni, all’interno di ognuna delle quali vi sono i Giudici Monocratici, i comitati composti da tre Giudici, che hanno il compito di esaminare in via preliminare le questioni sottoposte alla Corte e le Camere, composte da sette giudici che risolvono in via ordinaria i casi presentati davanti alla Corte.
La Grande Camera, che è composta dal Presidente della Corte e da diciassette membri, esamina i casi complessi o può decidere in funzione di Giudice di secondo grado nei casi i cui vi sia un ricorso, da parte del ricorrente o dello Stato, avverso la decisione emessa dalle sezioni semplici.Le lingue ufficiali della Corte sono due: il francese e l'inglese. La fase introduttiva del ricorso può essere tuttavia espletata nella lingua del ricorrente (italiano, per quanto ci interessa), ma le discussioni avanti alle Camere ed alla Grande Camera vegnono necessarimente effettuate in inglese o in francese, con la possibilità che il ricorrente possa richiedere un servizio di traduzione e che lo Stato chiamato quale controparte possa rispondere e riferirsi alla Corte in una lingua diversa rispetto a quella scelta dal ricorrente (nella maggior parte dei casi i rappresentanti dello stato italiano scelgono il francese).
Materie di competenze della Corte Europea dei diritti dell'uomo CEDU
Le materie nelle quali può essere richiesto il vaglio dela Corte Europea dei diritti dell'uomo sono sintetizzate nell’elenco contenuto nel Titolo I della Convenzione :
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Avvocato Michele Picco
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